25 Gen L’ultima frontiera delle selezioni HR: in Finlandia il cv è anonimo.
Avrete spesso sentire dire che “less is more”.
Ma quando si parla di curriculum, quali sono le informazioni di cui un selezionatore può fare a meno?
O, forse, sarebbe più opportuno chiedersi: quali informazioni influenzano, inconsciamente, un selezionatore?
E’ questo, probabilmente, ciò su cui si sono interrogati ad Helsinki quando hanno deciso di attuare un programma sperimentale pilota per la “selezione in anonimo”, che prevede la rimozione dai curriculum destinati a 12 diversi settori, di dati sensibili quali: nome, età e genere.
Il risultato? Per certi versi è stato sorprendente. Non tanto per le numerose assunzioni finalizzate principalmente nei settori della sanità, dell’educazione, dei servizi sociali e del trasporto pubblico; quanto per il riscontro ricevuto dagli HR Manager.
Dopo un primo scetticismo, infatti, i recruiter si sono presto resi conto che il sistema di reclutamento anonimo li ha focalizzati unicamente sulla corrispondenza tra quanto richiesto dal ruolo e le competenze elencate dai candidati.
Nella pratica, i selezionatori, prima di scegliere se fissare o meno un colloquio, si trovano di fronte solo un elenco di competenze e un codice identificativo a quattro cifre.
Le implicazioni di questo sistema sono molteplici: se, come detto, l’anonimato è funzionale alla focalizzazione dei recruiter sulle competenze; è altresì vero che, quando le caratteristiche del lavoro non sono definite in modo preciso, risulta difficile basarsi unicamente sull’esperienza.
Può infatti capitare, nei processi selettivi “tradizionali”, che i candidati riescano ad ottenere il posto anche senza un’esperienza specifica nel settore, perché capaci di sostenere un colloquio brillante o perché in possesso di soft skills funzionali alla mansione.
D’altro canto, è facile osservare come l’anonimato contribuisca ad evitare discriminazioni per età, genere, etnia o nazionalità.
Il futuro delle risorse umane sarà quindi basato sull’anonimato? In Finlandia il trend sembra ormai avviato, tanto che la sperimentazione si sarebbe dovuta concludere al termine del 2020, ma i risultati sono stati così buoni che le autorità cittadine hanno deciso di proseguire per tutto il 2021.
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