14 Dic La motivazione al cambiamento e il colloquio di lavoro
Durante un colloquio bisogna essere preparati ad affrontare le domande tipiche di un selezionatore. Tra queste, c’è quella volta a comprendere come e perché avete affrontato determinate scelte. Il colloquio è un momento delicato dell’iter di selezione che può creare ansia agitazione. Prepararsi adeguatamente può aiutare a gestire l’emozione del confronto con il selezionatore, aumentando le chance di successo, è utile per impostare il dialogo in maniera ordinata e consapevole. Tra i diversi aspetti da curare, c’è anche il linguaggio del corpo, il tono della voce e il modo deciso con cui si risponde alle domande.
I passaggi temporali del percorso lavorativo sono gli elementi portanti del vostro cv.
Un curriculum ricco di esperienze lavorative, in linea l’una con l’altra, suggerisce di formulare un discorso che si basi sulla coerenza delle attività svolte. Qualora le esperienze risultino discordanti, potrebbe essere opportuno motivarle definendo i contesti, i periodi e le ragioni per cui lo sono.
Ecco dunque un altro elemento chiave: l’aspetto motivazionale.
Quali i motivi che vi hanno spinto a scegliere un determinato percorso o professionale?
La vostra carriera potrebbe essere il naturare proseguo di un percorso di studi; oppure risultare del tutto differente. In tal caso, sarà sufficiente argomentarne correttamente il motivo, ponendo l’accento sugli eventuali corsi di aggiornamento svolti in seguito per approfondire le tematiche lavorative.
Assolutamente da i pettegolezzi o i racconti troppo negativi sul passato. Un contesto lavorativo negativo è spesso il motivo per cui si decide di cambiare, ma è bene evitare di mettere in cattiva luce il vostro vecchio datore di lavoro o i vostri ex colleghi. L’empatia che il vostro interlocutore vi dimostrerà non è infatti così ovvia. L’interpretazione dei fatti, di chi ha torto o ragione, non deve essere argomento di discussione tra voi. Limitatevi a frasi generiche che comunemente vengono utilizzate nei colloqui per far emergere le criticità di un ambiente lavorativo, trovando la formula corretta per non infangare il passato e, allo stesso tempo, rispettando la privacy degli interessati ed eventuali informazioni aziendali.
Allo stesso modo, vi consigliamo di non scendere nei dettagli dei prodotti, servizi, del know how delle realtà che avete incontrato: il rischio è di suscitare nel selezionatore l’impressione che tale sorte potrà capitare alla realtà per cui vi candidate.
Il tempo è sempre un fattore critico durante un colloquio, pertanto cercate di essere concisi.
E infine la fatidica domanda: “perché volete cambiare lavoro”?
Definito il passato, orientatevi al futuro. Parlate delle vostre ambizioni, dei progetti di crescita professionale che siete pronti ad intraprendere. La realtà per cui vi candidate ha definito importati informazioni nella job description a cui avete risposto e, quasi certamente, ha un sito che racconta i prodotti e/o servizi erogati. Prendetene spunto, anche per assaporare la cultura aziendale ed i suoi valori, così da definire le vostre aspettative, orientandole a quanto l’azienda offre.
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