16 Nov INDAGINE ISTAT SUL DIVERSITY MANAGEMENT PER LE DIVERSITÀ IN AZIENDA
Il sito Istat rende noto, con un comunicato stampa dell’11 novembre, i principali risultati di un approfondimento sulle misure di “Diversity Management” legate alle diversità LGBT+, realizzato in collaborazione con UNAR. Cosa s’intende con diversity management? Questo termine indica l’insieme delle misure e degli strumenti che intendono gestire e valorizzare le diversità dei lavoratori, promuovendone l’inclusione negli ambienti di lavoro.
L’indagine ha coinvolto aziende con almeno 50 dipendenti operanti nel settore industriale e dei servizi, in combinazione con le interviste rilasciate da associazioni di categoria, associazioni LGBT+ attive sui temi dell’inclusione lavorativa e contrasto alle discriminazioni in ambito lavorativo e osservatori sul tema.
Dai dati presentati si evince che, nel 2019, oltre il 20% delle impese abbiano adottato almeno una misura non obbligatoria per legge, con l’obiettivo di valorizzare le diversità di genere, età, cittadinanza, nazionalità, fede religiosa o disabilità. Parliamo di oltre 5700 aziende, di cui oltre un terzo sono di imprese di grandi dimensioni con almeno 500 dipendenti occupati. Ma l’adozione di misure aggiuntive, oltre a quanto già previsto per legge, riguarda anche le otre mille aziende di piccole dimensioni, con almeno 50 dipendenti occupati, che hanno intrapreso iniziative per la promozione della cultura inclusiva e valorizzazione della diversità, come misure ad hoc per i propri dipendenti, permessi speciali, benefit e altre misure specifiche per i lavoratori LGBT+.
Questi dati ci indicano che la strada verso un modello di azienda più equo e rispettoso di tutti è possibile e che la cultura aziendale italiana sta recependo positivamente a tutti i livelli, anche se in misura differente, gli incipit governativi.
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