INDAGINE ISTAT SUL DIVERSITY MANAGEMENT PER LE DIVERSITÀ IN AZIENDA

INDAGINE ISTAT SUL DIVERSITY MANAGEMENT PER LE DIVERSITÀ IN AZIENDA

Il sito Istat rende noto, con un comunicato stampa dell’11 novembre, i principali risultati di un approfondimento sulle misure di “Diversity Management” legate alle diversità LGBT+, realizzato in collaborazione con UNAR. Cosa s’intende con diversity management? Questo termine indica l’insieme delle misure e degli strumenti che intendono gestire e valorizzare le diversità dei lavoratori, promuovendone l’inclusione negli ambienti di lavoro.

L’indagine ha coinvolto aziende con almeno 50 dipendenti operanti nel settore industriale e dei servizi, in combinazione con le interviste rilasciate da associazioni di categoria, associazioni LGBT+ attive sui temi dell’inclusione lavorativa e contrasto alle discriminazioni in ambito lavorativo e osservatori sul tema.

Dai dati presentati si evince che, nel 2019, oltre il 20% delle impese abbiano adottato almeno una misura non obbligatoria per legge, con l’obiettivo di valorizzare le diversità di genere, età, cittadinanza, nazionalità, fede religiosa o disabilità. Parliamo di oltre 5700 aziende, di cui oltre un terzo sono di imprese di grandi dimensioni con almeno 500 dipendenti occupati. Ma l’adozione di misure aggiuntive, oltre a quanto già previsto per legge, riguarda anche le otre mille aziende di piccole dimensioni, con almeno 50 dipendenti occupati, che hanno intrapreso iniziative per la promozione della cultura inclusiva e valorizzazione della diversità, come misure ad hoc per i propri dipendenti, permessi speciali, benefit e altre misure specifiche per i lavoratori LGBT+.

Questi dati ci indicano che la strada verso un modello di azienda più equo e rispettoso di tutti è possibile e che la cultura aziendale italiana sta recependo positivamente a tutti i livelli, anche se in misura differente, gli incipit governativi.

 

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